Itinerario suggerito

Il cuore della città è delimitato dalla zona ZTl e non è percorribile in macchina. Si può quindi lasciare l’auto in uno dei tanti parcheggi dislocati al di là della circonvallazione, e addentrarsi verso il centro, a piedi o con l’autobus (navetta gratuita per chi parcheggia in alcuni punti): il servizio trasporti collega perfettamente tutta la città. Arrivando in treno invece, è possibile raggiungere il centro direttamente a piedi.
Uno dei parcheggi migliori per iniziare il giro, è certamente quello dell’Ex Caserma Zucchi, a cui si accede dalla circonvallazione (Viale Isonzo per la precisione). Si raggiunge quindi a piedi Viale Allegri: in questa zona, si trova una delle sedi dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Di fronte, il parco pubblico cittadino, o Parco del Popolo.
Si prosegue costeggiando il parco andando verso est, fino a raggiungere Piazza della Vittoria (al momento chiusa a causa del progetto del nuovo parcheggio sotterraneo) e, a fianco, Piazza Martiri del 7 Luglio, più comunemente nota come Piazza del teatro, sede appunto del Teatro Municipale dedicato a Romolo Valli, attore e doppiatore reggiano, scomparso nel 1980. Costruito nella seconda metà del 1800, Il teatro ospita tutti gli anni numerose opere teatrali e concerti, ed è ricordato per essere stato la sede del debutto di Luciano Pavarotti. Un tempo ornato da una fontana circolare, negli ultimi anni, la piazza antistante ha subito diverse modifiche tra cui la costruzione di una nuova fontana che, oltre a giochi d’acqua, la sera incanta i passanti con giochi luminosi. Il nome della Piazza è dovuto ad un sanguinoso fatto accaduto nel 1960, quando , nel corso di uno scontro avvenuto durante una manifestazione sindacale, persero la vita alcuni operai, ricordati oggi in un monumento a fianco del teatro.  Su questa piazza si trovano inoltre la sede della Banca d’Italia e la romanica chiesa di San Francesco.
Dalla Piazza dei teatri, ci si dirige verso la Via Emilia, percorrendo Via Crispi. La via si affaccia su Piazza del Monte, sede del Palazzo del Capitano del Popolo, costruzione merlata che oggi ospita uno dei più importanti hotel della città.  Attraversando la piazza e procedendo verso est si arriva in Piazza Prampolini, cuore del centro storico della città.  Osservando la Piazza, non si può non notare la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui facciata è composta da stili differenti e accanto alla quale ritroviamo il Battistero di origine medioevale.
Sempre su Piazza Prampolini esistono altre due costruzioni molto antiche: il Palazzo del Monte di Pietà con la Torre dell’Orologio.  Il Primo si affaccia sia su piazza Prampolini che su Piazza del monte; di fronte ad esso, troviamo il Palazzo del Municipio.  Al suo interno, famosa è la Sala del Tricolore dove, il 7 gennaio 1797, si riunirono i rappresentanti delle città libere di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara per proclamare la Repubblica Cispadana, adottando come bandiera proprio il tricolore verde-bianco-rosso, diventata successivamente bandiera nazionale.  Oggi è possibile visitare anche il Museo del tricolore, nei pressa della omonima sala
Le visite proseguono attraverso il passaggio detto del Broletto, che si apre di fianco al duomo e che vi condurrà a Piazza San Prospero. La Piazza è caratterizzata da piccoli porticati laterali. Viene anche chiamata “Piazza Piccola”, in contrapposizione aPiazza Prampolini. E’ qui che si trova la basilica barocca , appunto, di San Prospero. Tale costruzione è caratterizzata dalla presenza, sulla scalinata d’ingresso, di sei leoni di marmo rosso, per lungo tempo utilizzati come simbolo della città. Per terminare il giro con un itinerario ad anello, consigliamo di ritornare in Piazza Prampolini, per poi svoltare a sinistra in Via Farini, dove, tra l’altro, si trova anche lo Iat, per chi volesse delle informazioni più approfondite su eventi e iniziative in corso.
Via Farini termina in Corso Garibaldi, un tempo antico letto del torrente Crostolo che ora scorre appena fuori la circonvallazione. Proprio dal termine ghiaia (del letto del torrente) deriva l’appellativo ‘Ghiara’, che ritroviamo nella splendida basilica che sorge lungo la strada dedicata, appunto alla Madonna della Ghiara. Alla fine di Corso Garibaldi, svoltando a sinistra si torna in via Emilia e, da qui si raggiunge il parcheggio. Questo non senza aver scorto, sulla rotonda di porta Santo Stefano, un’opera moderna veramente particolare: si tratta di una statua creata da Marco Gerra, grande artista reggiano, donata alla città dalla vedova dello stesso autore.

I Viaggi di Benedetto Morini