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Chiesa di San Francesco: Si trova in Corso Canalchiaro ed è una tra le più antiche chiese francescane del mondo. Al tempo della costruzione, la zona circostante la chiesa era ancora di campagna, ma fin da subito chiesa e seminario raccolsero tanti fedeli. E’ da secoli un punto di riferimento per i modenesi devoti al Santo di Assisi. La prima chiesa fu edificata nel 1200, parallelamente alle opere costruite dallo stesso San Francesco in Umbria. Fu commissionata da una comunità francescana, le cui vicissitudini sono narrate all’interno, con a capo Frate Gherardo Boccabadati. La chiesa che vediamo oggi risale a due secoli successivi. E’ in stile gotico, che fu però modificato a causa della lentezza dei lavori che videro il susseguirsi di diversi stili. L’opera di maggiora importanza è la deposizione di Cristo, opera di Begarelli, composta da un gruppo di 13 statue in cotto.

Chiesa di San Giovanni Battista: Sorge nell’attuale Piazza Matteotti, sul luogo di una chiesa preesistente, dedicata a San Michele e modificata nel Cinquecento. La chiesa attuale – caratterizzata da bassi volumi, tutti in cotto – fu costruita nei primi decenni del Settecento, su progetto del padovano Girolamo Frigimelica-Roberti. Il tempio è modesto, ma gradevole e ben proporzionato. E’ noto soprattutto perché conserva un prezioso gruppo di otto statue in terracotta policroma: si tratta della Deposizione dalla Croce, opera dl 1476 di Guido Mazzoni, considerato il più importante plasticatore modenese del Quattrocento. Pregevoli sono anche una tela del Vellani, con la Decollazione del Battista, alcuni dipinti del Consetti e l’organo di Agostino Traeri, costruito nel Settecento.

Sinagoga: ll Tempio israelitico di Piazza Mazzini, conosciuto più comunemente come la Sinagoga si trova nel pieno centro di Modena ed è di epoca ottocentesca. Adesso la visuale è abbastanza sgombra ma in passato le cose erano molto diverse, infatti l’edificio era circondato da diversi palazzi che ne ostruivano la vista, e abbattuti solamente agli inizi del 1900. La piazza si cui sorge il tempio è luogo ogni week end e giorno festivo di mercatini di ogni tipo. Tutt’oggi la zona è sorvegliata costantemente da alcuni agenti per scongiurare gli episodi di teppismo di natura antisemita a cui è soggetto il tempio, e che ultimamente sono diventati sempre più frequenti.

Fontana dei due Fiumi: Il Panaro e il Secchia sono i fiumi che bagnano la città di Modena, nel 1938 l’amministrazione comunale della città inaugurò la fontana detta appunto dei due fiumi. Il Panaro è personificato da un giovane che versa acqua da un orcio mentre la Secchia ha le vesti di una figura femminile, simbolo della fertilità, la ragazza tiene in mano un fascio di spighe e calpesta un rospo simbolo dell’arrivo delle acque del fiume in pianura. L’opera è attribuita all’architetto Giuseppe Graziosi è ed è stata inaugurata in occasione del primo acquedotto cittadino.

Tempio Monumentale dei Caduti: Il progetto originale dell’edificio è attribuito all’ingegnere Domenico Barbanati, i lavori di costruzione iniziarono nel 1929, alla posa della prima pietra furono presenti numerosi personaggi di spicco fra cui il Re Vittorio Emanuele III e l’Arcivescovo di Modena Bruni. Il Tempio Monumentale di Modena è un luogo sacro e di memoria, qui infatti sono commemorati i modenesi che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale: nelle cripte interne e nelle pareti sono incisi 7.300 nomi a testimonianza delle vittime della guerra. L’edificio, oltre a tempio commemorativo, è anche luogo di culto dedicato a San Giuseppe. La chiesa presenta una pianta a croce greca sormontata da una cupola principale circondata da altre quattro cupole più piccole. Nella facciata principale è possibile ammirare i bassorilievi opera di Adamo Rubens Pedrazzi. Le spoglie di Natale Bruni, arcivescovo di Mantova nonché principale committente della costruzione, riposano nella cappella funeraria della Chiesa, decorata con un bel medaglione opera dello scultore Giuseppe Graziosi.

Parco Archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale: A pochi chilometri dalla città il turista può passeggiare nel Parco Archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale.Gli scavi nella collinetta di Montale hanno portato alla luce i resti di una terramara visitabili in uno spazio museale attrezzato. Nel museo all’aperto è stata ricostruita una parte del villaggio con fossato, terrapieno e due case arredate con vasellame, utensili, armi e vestiti che riproducono fedelmente gli originali di 3500 anni fa. Il Museo all’aperto propone durante i giorni di apertura dimostrazioni di antiche tecniche artigianali come la fabbricazione e la cottura vasi, la produzioni di armi e utensili in bronzo, la tessitura

I Viaggi di Benedetto Morini